“La guerra di Becky. L’olocausto del lago Maggiore”
'Si può raccontare la barbarie a dei ragazzi, senza scadere nell’orrore?‘ quello che mirabilmente fa Antonio
Ferrara ne “La guerra di Becky. L’olocausto del lago Maggiore”.
Ferrara è uno scrittore ed illustratore specializzato nella narrativa per ragazzi e nei suoi precedenti lavori si è spesso confrontato con la Storia vissuta con gli occhi dei più giovani.
Qui racconta del primo massacro di ebrei italiani nel settembre del ’43, a Meina, sul lago Maggiore, da parte delle truppe nazisti e lo fa con le parole di Becky (Rebecca Behar) che con la sua famiglia ha effettivamente vissuto quella catastrofe.
La vediamo da bambina crescere, diventare una ragazza, spettatrice e testimone, lei fortunata, tra altri ragazzi con un destino più tragico, chiedersi il motivo di tutto questo. Perché? Inspiegabile.
Il libro è composto da 28 brevissimi capitoli (una o due pagine ciascuno) scritti con un linguaggio lieve ma intenso, con la voce diretta della protagonista che ci accompagna verso quell’abisso. Racconto fatto con un linguaggio lieve ma intenso (non è facile immedesimarsi e parlare come una ragazzina da parte di un adulto ma qui Ferrara è perfetto) mai banale.
Ecco, ci sentiamo compagni di Becky quando vive la sua amicizia con Johnny, di poco più grande di lei o della sua disperazione quando un soldato getta il suo cagnolino nel lago, senza un motivo.
Parte integrante del racconto sono le illustrazioni, volutamente opache, fatte di dettagli come gli occhi dei nazisti (che non hanno un viso riconoscibile) o le trecce di Becky , simbolo di un’infanzia che nonostante tutto vuole resistere.
Becky sopravvisse, con la sua famiglia, all’eccidio e per tutta la sua vita ha tenuto viva la necessità di ricordare questa strage dimenticata come un obbligo morale perché tutto ciò non si ripeta.
Marcello Valenti
"La guerra di Becky - L’olocausto del lago Maggiore"
Antonio Ferrara
Ed. Interlinea, 2021
Euro 10,00
immagine pubblicata previa gentile autorizzazione dell'editore